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» Giunta in perenne crisi ma il "dottore" non molla e sposa la linea dell'accanimento terapeutico «
Critiche reciproche e polemiche: la Giunta Lancione supera la crisi degli ultimi giorni, ma le divergenze, soprattutto tra gli ex compagni del Pdl, non sono ancora appianate.

E’ in questo clima di tensione che il Consiglio comunale dà il benvenuto ai due nuovi assessori, Beatrice Pirocca e Rachele Sacco. Il sindaco Francesco Lancione, che mantiene la delega all’istruzione, ha ufficializzato i loro incarichi: Pirocca, insegnante di arte, 37 anni, si occuperà di cultura, turismo e biblioteca; Sacco, 45, consulente del lavoro, seguirà commercio, attività produttive e lavoro.
 
Franco Bosco, oltre a sport, agricoltura e tempo libero, si occuperà dei rapporti con il Consiglio.
Il nuovo vicesindaco sarà l’assessore al bilancio Antonio Vigliani.
Lancione prova così a fare ordine nel vuoto lasciato dall’allontanamento di Luigi Sodano: l’ex vicesindaco è stato sacrificato dopo la crisi interna al Pdl che ha portato alla nomina di Sacco e Pirocca. La prima ha preso il suo posto, su indicazione del partito chierese, poi commissariato dai vertici provinciali; la seconda è stata nominata dal neonato gruppo “Le-Ali per Chieri”, nato da una costola del Pdl dopo i contrasti per la sostituzione di Giuseppe Pellegrino.

Ed è proprio tra i due gruppi che si scatena la polemica: Gregory Vasino, neocapogruppo del Popolo delle Liberà, da una parte; i “Le-Ali” Pasquale Stellato, Pierino Tamagnone e Roberto Castella dall’altra. «Dopo mesi di discussione per sostituire Giuseppe Pellegrino, non abbiamo visto soluzioni all’interno del Pdl – spiega Stellato, che ha sempre bocciato la proposta Sacco – Sapendo la necessità della nomina di una donna, abbiamo costituito il nuovo gruppo. La nostra formazione nasce per rafforzare la Giunta e dare impulso al programma, in sofferenza da troppo tempo. Eravamo estenuati dai litigi e della logiche di partito, così abbiamo scelto una professionista libera da condizionamenti politici. Un’operazione che non avrebbe dovuto intaccare le cariche esistenti».

Come dire che i “Le-Ali” non c’entrano nulla con l’addio di Sodano: «Non ci sentiamo responsabili, anzi: quella manovra è da addebitare esclusivamente al gruppo Pdl. E, probabilmente, alle sfrenate ambizioni di qualcuno che, a ogni costo, doveva occupare una poltrona da assessore». La frecciata è diretta a Sacco: Stellato, insieme ai compagni Roberto Castella e Pierino Tamagnone, ha preferito lasciare il partito che la voleva imporre. Salvo fare lo stesso con Pirocca: «Non abbiamo né ricattato il sindaco né pensato di passare alla minoranza. Sottolineo che non abbiamo imposto nessuno, ma solo avanzato un consiglio». E Lancione lo ha accettato di buon grado (ma se si fosse opposto?).

Vasino è tentato di ribattere, ma poi si trattiene in attesa di chiarire meglio la posizione del Pdl: «Avrei qualcosa da rispondere a Stellato. Ma spiegheremo altrove le nostre ragioni su quanto è successo con Sodano. Per ora faccio gli auguri alla Giunta per i prossimi due anni di mandato».

I consiglieri del Pdl, infatti, rimangono con Lancione, nonostante il coordinatore provinciale Franco Botta accusi il sindaco di aver tradito il suo partito e abbia annunciato l’addio alla maggioranza. Il rischio principale è che Emma Fasano, neoconsigliera al posto di Sacco, debba abbandonare il partito dopo una sola seduta di Consiglio. E con lei il capogruppo Vasino, Francesco Rappazzo, Piergiorgio Bulgarello e il presidente dell’assemblea Nicola Mercurio.

Le divisioni nella coalizione emergono anche dalle frecciate degli altri gruppi: «Quattro mesi per sostituire Pellegrino sono troppi – accusa Laura Ronco della Lista per Chieri – E al suo posto arriva una persona esterna: sono convinta che in Giunta debbano esserci persone elette dai cittadini. In Consiglio c’erano persone adatte a quel ruolo».

E se la maggioranza è in crisi, l’opposizione sembra poco pronta ad approfittarne. Manuela Olia, capogruppo Pd, pone l’accento sulle “quote rosa”, finalmente rispettate: «Ci siamo arrivati grazie alle nostre minacce di ricorso al Tar. Poteva essere un’occasione di ripartenza, invece questa scelta viene presentata come una “toppa”, messa alla fine di un conflitto interno. Il sindaco si dimostra prigioniero di consiglieri e assessori».

Incalza Roberto Foglio di Progettazione Chierese «Quando io e Iannò ce ne siamo andati, a settembre, avevamo avvisato il sindaco: gli dicevamo già allora che non era lui a comandare. Poi siamo passati all’opposizione perché i nostri suggerimenti non venivano ascoltati. E ora abbiamo la conferma: Lancione riceve lusinghe e menzogne da persone vicine. E non è lui a decidere».

Interviene Antonio Maspoli (Pd): «Come opposizione non posso che essere contento: abbiamo le “quote rosa”, come chiedevamo da anni; una persona espressione della destra non c’è più; la Giunta è indebolita e frammentata. Ma da cittadino mi sembra allucinogeno: Vasino e Stellato dicono che non devono spiegare qui le loro decisioni: ma hanno fatto fuori il più votato in assoluto nel 2009, vicesindaco e rappresentante più illustre del partito principale della coalizione. E non ci spiegano le ragioni?». Poi aggiunge: «I Le-Ali hanno voluto un assessorato però dicono che non hanno niente contro Sodano. E il Pdl è per la Sacco ma contro di lui? State facendo una brutta figura. Mi fa ridere, poi, che nascano sempre gruppi per il bene della città. Però sono sempre le solite persone che utilizzano i partiti per essere eletti e poi fanno il “salto della quaglia” (ndr: riferimento esplicito a Pierino Tamagnone)».

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