Storia
Fu costruito dai vescovi di Torino, prima del 1100, i quali continuavano a darne l'investitura ai suoi fedeli, che però avevano casa in Chieri. Ne furono quasi sempre infeudati i primogeniti di Casa Balbo dei Simeoni, fino al 1769 che ne fu investito il conte Carlo Emanuele Ferrero d'Ormea, il quale lo ricostruì per farne sua dimora signorile.
Nel 1810 passò di proprietà al conte Ponte di Lombriasco che lo vendette nel 1819 al collegio dei nobili di Torino, diretto dai PP Gesuiti, questi ne fecero la villeggiatura estiva del collegio e fabbricarono due ali. Successivamente fu villa estiva del collegio Carlo Alberto di Mocelieri, diretto dai PP. Barnabiti.
Il castello
La facciata dell'abitazione settecentesca, affiancata dalle due torri angolari rifatte forse su quelle del castello medioevale. Sulla torre destra è stata ricavata una cappellina circolare, di cui si vede la finestrella a rosone.
Il cortile interno è stato abbassato dai Gesuiti, per far si che lo scantinato diventasse il primo piano, demolendo la scalinata scenografica.
All'interno è conservato un teatrino settecentesco con quinte e tele dell'epoca. |